Gli infortuni sul lavoro sono un grosso problema, del quale non sempre si parla a dovere. Il lavoro, come noto, è un diritto, ma non sempre ci si concentra a sufficienza sul fatto che anche svolgerlo in sicurezza lo è.
Per fortuna nel corso degli ultimi anni molta strada è stata fatta e oggi c’è una generale maggiore consapevolezza, ad esempio, sul ruolo di primaria importanza che hanno i dispositivi di protezione personale. Molta strada resta però ancora da fare, è inutile negarlo.
Purtroppo gli infortuni e anche le morti sul lavoro non sono un fenomeno superato, ma con il quale bisogna quasi quotidianamente fare i conti.
Spesso a fare notizia sono solo i casi più gravi, ma anche piccoli e apparentemente banali infortuni possono impattare non poco sulla qualità di vita delle persone e quindi non vanno certo sottovalutati.
Alcune tra cause comuni di infortuni sul lavoro, che possono avere conseguenza anche gravi, ci sono:
- Luoghi di lavoro o strumentazione non adatti;
- Cartellonistica e indicazioni non adeguate;
- Mancanza di controlli e attenzione;
- Desiderio o necessità di essere più rapidi e produttivi;
- Superficialità nella sottovalutazione dei rischi;
Spesso gli infortuni non sono direttamente derivanti da una cattiva fede del lavoratore o del suo datore di lavoro, ma dipendono da ignoranza o da eccessiva leggerezza nello svolgimento delle attività.
Le norme ci sono e basterebbe conoscerle e rispettarle, per evitare non certo la totalità, ma di sicuro un gran numero di incidenti e di conseguenti infortuni.
Gli infortuni sul lavoro più comuni
Stando ai dati elaborati dall’INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, i più comuni incidenti sul luogo di lavoro portano alle seguenti lesioni:
- Fratture (53,3% degli infortuni);
- Lussazioni o distorsioni (15,8%);
- Contusioni o escoriazioni (13%);
Molto comuni sono cadute, ma anche traumi e scosse elettrostatiche che possono avere conseguenze dolorose e potenzialmente pericolose e che richiedono tempi di recupero non trascurabili.
Come muoversi dopo un infortunio sul lavoro
Se ci si è fatti male sul luogo di lavoro, ci sono alcune cose che andrebbero fatte al più presto. Per prima cosa bisogna preoccuparsi della propria salute, quindi andare subito al pronto soccorso per ricevere le prime cure.
Bisognerà poi pensare alla burocrazia, quindi trasmettere in modo tempestivo il proprio certificato di infortunio (prodotto dal medico) al datore di lavoro.
Nel certificato dovranno essere riportati la diagnosi e i giorni di prognosi. Il datore di lavoro dovrà trasmettere a sua volta il certificato all’Inail.
Sarà bene per il lavoratore chiedere consulenza legale in diritto assicurativo, rivolgendosi ad un esperto o in alternativa ad un Patronato. Dopo un infortunio, specie se piuttosto serio, ci si trova spesso in una situazione di confusione e si dovranno affrontare molti aspetti complessi, ad esempio la riabilitazione. Farsi supportare diventa quindi più che mai fondamentale.
Un professionista, come questo avvocato a Bologna potrà offrire assistenza amministrativa e anche medico-legale, fondamentali per richiedere le prestazioni spettanti.
Quando ci si infortuna sul luogo di lavoro si hanno infatti dei diritti, che però non tutti conoscono e anche per questo riescono a far pienamente rispettare.
A chi si infortuna spetta un’indennità economica sostitutiva, che vada a coprire la retribuzione persa nel periodo di astensione dal lavoro, necessario per la guarigione.
Se poi all’infortunio dovessero seguire dei postumi permanenti, con percentuale riconosciuta tra il 6% e il 15% si otterrà anche un indennizzo economico una tantum, che per percentuali di invalidità superiori al 16%, diverrà una rendita mensile.
In particolare nei casi più gravi, quando il proprio infortunio si rivela in qualche modo invalidante o ha comunque conseguenza serie, sarà sempre bene affidarsi a degli esperti per far seguire al meglio il proprio caso ed essere certi che i propri diritti, così come previsto dalla legge, vengano rispettati.