Grandi e bambini, eventi formali o di puro divertimento per i più piccoli: la figura dell’animatore è centrale per garantire l’intrattenimento all’interno di villaggi turistici o di feste. Esistono diverse tipologie di intrattenimento che richiedono l’intervento di questo tipo di professionista: vuoi sapere quali? Se ti trovi qui vuol dire che stai cercando tutte le informazioni necessarie per avviare la tua attività, sia a livello pratico che teorico. Sei nel posto giusto: insieme scopriremo tutto ciò che è necessario sapere per procedere e dare così inizio alla tua attività.
Che tipo di competenze deve avere un animatore
Non è sufficiente essere estroverso e sapersi rapportare con i bambini o adulti in vacanza. Chiunque voglia diventare un animatore dovrà sviluppare o migliorare l’abilità di organizzazione e di gestione dei rapporti interpersonali. La prima cosa infatti è la capacità di comunicare con le altre persone, riuscendo ad attirare l’attenzione anche di chi è più restio ai momenti di “gruppo”.
Serve indiscutibilmente avere anche una buona resistenza, perché deve affrontare eventuali sforzi fisici, ma dovrà anche tenere a bada la tensione e la stanchezza. Sarai costantemente in mezzo alla gente e lo stress emotivo è spesso dietro l’angolo. E come non parlare di problem solving? Davanti a qualsiasi imprevisto o un problema un buon animatore dovrà saper trovare il modo più reattivo per prendere in mano la situazione. Ma per riuscire ad arrivare a questo punto, oltre a sfruttare le tue doti innate, potrai anche fare affidamento su veri e propri percorsi formativi. Questi sono presentati da scuole professionali e società di servizi e di animazione. Si affronterà quindi una parte teorica che è poi seguita dalla classica “esperienza diretta” con stage organizzati presso luoghi e strutture ricettive diverse. Riuscirai così a trovare la strada più adatta a te e decidere se diventare un animatore sportivo, turistico o se lavorare con i bambini.
E’ chiaro che se ti troverai a lavorare con i più piccoli è necessario apprendere anche uno specifico modo di interazione e comunicazione, poiché è importante coinvolgere i più piccoli senza mai annoiarli.
Corsi di formazione per animatori
Approcciare il mondo dell’animazione per bambini in modo serio e professionale è sicuramente un piacere, ma nasconde anche qualche insidia. Tutto quello che dovrai iniziare a fare è rendere piacevole e divertente ogni attività. E’ importante apprendere anche un po’ di psicologia, per capire il valore di ogni gioco o attività per i più piccoli. Si passa poi alla gestione delle aspettative e dei conflitti, per arrivare al concetto stesso di organizzazione. Non dimentichiamo i corsi dedicati alle tecniche di gioco che miglioreranno la capacità di animazione senza perdere la spontaneità personale.
C’è una cosa in particolare però sulla quale dovrai lavorare: la promozione di te stesso e della tua attività. Pensi di saperlo fare? Non temere, anche in questo caso è possibile trovare dei corsi che ti aiuteranno a capire come comportarti. Ovviamente si partirà dalle basi del marketing, perché devi imparare a “vendere” la tua persona per trovare lavoro. Del resto stiamo parlando di una professione seria e riconosciuta, che deve saper gestire diversi eventi. Si spazia dalla candidatura per le feste di compleanno dei bambini ai matrimoni, lavorando con strutture pubbliche di diverso tipo. Proprio per questo non devono mancare neppure le nozioni legislative, che fanno riferimento alla tutela dei minori e alla protezione della privacy. E come dimenticare la SIAE e quindi la gestione di tutto l’apparato musicale, fino al primo soccorso.
Che cosa devi fare a livello fiscale per diventare un animatore
E’ molto importante aprire questo capitolo per capire come comportarsi se vuoi aprire la tua attività di animatore per feste o per villaggi turistici. Devi sapere che questa attività viene considerata a carattere autonomo e generalmente si presenta come un contratto di prestazione occasionale. Ci sono poi dei casi in cui può anche presentarsi come una professione con assunzione a tempo determinato o come lavoro dipendente.
Ha un orario di lavoro abbastanza libero ed esteso in base al tipo di animazione che deciderai di offrire ai tuoi clienti. Potrai stabilire anche che tipo di periodo dell’anno lavorare: alcuni si concentrano durante tutto l’anno, ideale se lavori con bambini. Al contrario ci sono anche animatori che preferiscono il lavoro stagionale nel periodo più caldo. Questo li porta ad essere molto occupati in estate e in primavera, mentre il ritmo di lavoro cala nei mesi restanti. Ma non dimentichiamo che ci sono molte strutture invernali che possono richiedere il servizio di animazione, quindi la scelta spetta solo a te. Se ti affacci sul mondo del turismo potrai far fronte a una richiesta di personale costante, con un appuntamento per la fase di ricerca che si rinnova ogni anno. Discorso un po’ diverso per i bambini poiché non vi è cadenza fissa, ma la richiesta di un animatore per feste dedicate ai più piccoli si muove in maniera autonoma.
Come si comincia?
Se non sai da dove iniziare ti conviene ricercare delle agenzie di animazione e candidarti per poter entrare a far parte del loro Team. A quel punto, dopo esserti fatto conoscere potrai procedere in totale autonomia, aprendo la tua Partiva Iva e lavorando in base alle tue necessità e preferenze. Se inizi questa carriera in veste di dipendente, il tuo datore di lavoro dovrà iscriverti presso la sua struttura all’Ente nazionale di previdenza. Verifica poi che vengano pagati i contributi ai fini previdenziali all’Enpals e soprattutto di avere un’assicurazione sugli infortuni. Di buona regola dovrai anche essere coperto delle spese di viaggio, ma anche vitto e alloggio dovranno essere considerate a titolo gratuito, almeno se lavori nel settore del turismo.