E’ una delle figure professionali più delicate, poiché richiede spiccate competenze e requisiti specifici per espletare le attività richieste. Un investigatore privato si può trovare impegnato nella ricerca di persone scomparse, oppure nella raccolta di informazioni rispetto a un cliente. Spesso lo si contatta per analizzare l’affidabilità di una terza persona rispetto al suo privato o per conoscere il suo atteggiamento verso soci e collaboratori professionali.
Ecco perché si considerano le investigazioni private come un settore molto delicato: richiedono atteggiamenti, comportamenti e conoscenze che sono fondamentali per svolgere questo tipo di ricerche. Ogni lavoro deve essere svolto nel rispetto del principio etico e soprattutto della tutela della privacy di un soggetto.
Che tipo di competenze deve avere un investigatore privato
Tale professione richiede una preparazione non solo fisica, ma anche tecnica. E’ importante, per esempio, conoscere almeno due lingue, avere buona conoscenza del settore informatico e utilizzare dispositivi precisi. I mezzi fotografici sono essenziali per la raccolta di contenuti video o immagini che possono diventare elementi probatori. Al tempo stesso però non si può pensare di svolgere tale professione senza conoscere la normativa che regola la privacy, oltre alle leggi legate proprio alle realtà investigative. E’ indispensabile quindi seguire prima di tutto un percorso accademico, del quale parleremo nel capitolo successivo.
Serve inoltre buono spirito di adattamento, perché un professionista dovrà sottoposti a orari di servizio non ordinari, capacità di imparare in modo autonomo e aggiornarsi sempre con corsi di perfezionamento. Non si smette mai di imparare, ma bisogna sempre mettersi alla prova a migliorare le proprie conoscenze. Infine non guasta una buona capacità di comunicazione e di gestione di ansia e stress.
Corsi di formazione e titoli di studio richiesti
I requisiti sono descritti direttamente a livello normativo, dove si spiega che per diventare un investigatore bisogna ottenere un un diploma di laurea. Il titolo accademico di riferimento è quello di scienze delle investigazioni, oppure psicologia forense e ancora giurisprudenza o scienze politiche. Un ulteriore aiuto importante è rappresentato da un master in criminologia, rispetto a quanto è riportato ai sensi del D.M. 269/10.
E’ quindi facile riconoscere che vi è una netta differenza tra investigatore privato titolare di istituto e dipendente autorizzato. Questa distinzione è fondamentale proprio perché questo tipo di attività può essere esercitata non solo da libero professionista, ma anche come impresa, in veste di agenzia investigativa. In tal caso bisognerò poi assumere dei collaboratori con determinate competenze.
Investigatore privato titolare di istituto
Deve avere una laurea triennale in una delle discipline citate in precedenza, ovvero Scienze Politiche, Giurisprudenza o Economia. Dovrà inoltre avere almeno 3 anni di praticantato prezzo un investigatore privato autorizzato da almeno 5 anni. Infine sono necessari i corsi di perfezionamento e aggiornamento rispetto alle investigazioni private presso enti riconosciuti e autorizzati dal Ministero dell’interno. Chiaramente è fondamentale avere anche la fedina penale pulita.
Dipendente autorizzato
E’ sufficiente aver ottenuto un diploma di scuola media superiore ma sono fondamentali altri requisiti. Dovrà aver svolto almeno 5 anni di documentata attività d’indagine presso reparti investigativi delle FF.PP. E’ importante una collaborazione pratica triennale per almeno 80 ore al mese e la partecipazione a corsi di perfezionamento sia teorico che pratico organizzato da centri di formazione regionali o Università.
Cosa fare a livello fiscale per diventare un investigatore privato
Per svolgere questo tipo di professione, così come accade per qualsiasi attività autonoma, serve aprire la Partita IVA. Si tratta di un procedimento semplice che non prevede costi di apertura e richiede la scelta del Codice ATECO per identificare la tipologia di attività svolta. Il soggetto dovrà poi scegliere il regime fiscale tra ordinario e forfettario, ricordando che quest’ultimo è quello più vantaggioso per tutti i nuovi investigatori.
Infine è importante aprire una posizione iNPS per versare i contributi previdenziali e avere così diritto al trattamento pensionistico attraverso l’iscrizione per la Gestione Separata INPS.